Tanto per restare in tema, stamattina passavo per Via Quattro Novembre, altra arteria vitale della soffocante viabilità nel centro di Roma.
Salendo verso Via Nazionale, rigorosamente a piedi, ho potuto constatare che se non si sbrigano ad asfaltare anche e soprattutto (sta ri-crollando a pezzi!) questo serpentone (tanto bello, quanto rumoroso, oltre che in totale abbandono, vedere i marciapiedi), forse presto gli dovremo togliere 2 giorni dal nome. E chiamarlo Via Due Novembre…
Credo che nessun romano finga di non sapere di cosa parlo. Il secondo curvone, fatto in discesa (magari come oggi, con la pioggerellina a cicagna) con quelli che pretendono sempre di girare per Via della Pillotta (quando spostiamo il semaforo?) comporta una serissima padronanza del mezzo.
E se si è sulle due ruote, solo tanta Fede.
Ma i piloti romani sembrano sempre più dei kamikaze, quelli veri, giapponesi. Quelli del Vento Divino.
E come cantava il grande Guzzanti Venditti:
..quello che nun hanno asfaltato, cor brecciolino,
non sai che voli che fai cor motorinooooo,
sur brecciolinoooooo..
Non posso che confermare il mio commento precedente..
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