Ciclosofeggiando


Ho ricevuto queste poche righe da un mio caro amico. Gli ho da poco prestato la bici (..nemmeno mia! Ma di Lady S..) perché il suo motorino è in riparazione:

Caro mio, grazie!

Non solo di avermi prestato la bici, ma anche di avermi permesso di assaporare questa splendida città ad un’altra velocità, come canterebbe il buon Battiato a me tanto caro…

Emozioni in sequenza:


– la lieve brezzolina che arriva alla prima pedalata… col motorino te la scordi perché riscaldata dal motore…


– la mancanza di accelerazione… che ti consente di apprezzare con la dovuta calma la bellezze "cittadine" e anche "estere"…


– l’invisibilità: nel senso che ti rendi conto che per il traffico motorizzato non esisti proprio…


– la possibilità di attraversare la città "in linea d’aria", non essendo costretto a seguire i sensi unici i divieti…


– la magia di aver potuto percorrere Ponte Sisto, per l’occasione addirittura senza le solite catene a bloccarne l’accesso…


– il sorriso con cui ho gironzolato per Trastevere fino a casetta, che mi ha fatto molto vacanza…


L’unica cosa è che, senza specchietti, ogni rumore alle spalle temi che sia l’ultimo che le tue orecchie ti trasmetteranno prima di venire trasmesso all’aldilà…


Anyway, ti allego le foto della nuovo sistemazione della bici di Silvia…


Besos


Fritz


bici di lady s da fritz
Sono simili le considerazioni che facciamo tutti quando scopriamo ma soprattutto riscopriamo la bicicletta dopo averla tradita nel passaggio all’età adult(-er)a.  Bentornato Fritz.

Ce ne sono ovviamente mille altre da fare, ed invito tutti a segnalare le proprie. Per quanto mi riguarda aggiungo anche la strana, eccitante sensazione di nudismo in un mondo di orpelli assicurativi più o meno necessari. Chiaro che le tante sensazioni dinamiche riconducano in sostanza verso la sorgente dissetante della Libertà, ma è interessante notare come si entri subito in ambito filosofico quando si inforca la bici. Non a caso vi segnalo due deliziosi libretti che sottolineano proprio quanto scriviamo: Uno è il famoso ormai Piccolo Trattato di Ciclosofia di Tronchet, e l’altro è il coraggioso e kantiano testo di Sabina Morandi, La Filosofia Morale della Bicicletta

Buona lettura, pardonne moi, buona pedalata.

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7 Comments

  1. tutti in bici!!!
    assolutamente si! ho scoperto da un po’ di mesi che andare in bici mi fa vedere la città in modo diverso, non mi sento più rapita dal traffico… posso andare in giro in qualsiasi ora del giorno e della notte, scoprendo scorci di milano incantevoli.. libera di non dovermi preoccupare del tram o della metro..
    poi se non si calcola il rischio morte quando la mattina vado in ufficio.. o l’aria inquinata che respiro… andare in bici mi ha rimesso in sesto fisicamente.. senza fare troppi sforzi…
    quindi se le distanze lo permettono… mollate quelle cazzo di auto che vanno a dommperignon, e riappropriatevi della strada!
    skunkycriticalmass

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  2. Però è vero: ho così poca fiducia negli automobilisti romani che ogni rumore che sento alle spalle penso veramente possa essere l’ultimo!

    La nostra città sta diventando così disumana che ho deciso di utilizzare la bicicletta solo per le passeggiate, e lo scooter, un tempo mio mezzo di locomozione full time, solo per qualche gita domenicale al mare o simile.

    Eppure basterebbe un po’ più di rispetto!

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  3. @ Professionist

    Anche per le gite al mare puoi tranquillamente mollare lo scooter: treno più bici e il gioco è fatto (personalmente ho già testato Anzio, Nettuno, Sabaudia e soprattutto Sperlonga)!

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  4. @skunky
    mitica! anche se onestamente (e mi hanno fermato più volte) io sono contrario a critical mass e in genere a tutto quel genere di manifestazioni. Non vado in bici per motivi ‘sociali’ o per ‘ riprendermi la strada’. Anzi. Io non voglio proprio infastidire il prossimo. Non ho nemmeno il campanello.
    Io vado in bici perché mi piace e, come nella vita, di gran lunga preferisco pedalare in solitaria. Detesto il gruppo. Sono uno da fuga. Come il Pirata. Provate a prendermi…;)

    @prof
    eppure quando gli sgusci accanto dopo che ti hanno pure clacsonato, canticchiando, sei il Re della Città.

    @sempreoltre
    hai ragione devo provarlo il treno, per ora l’ho fatto solo col traghetto.
    E Ponza ha salite e discese che meritano. Certo pedalare sulle Aran Islands è ancora più figo, ma lì le bici le trovi in loco…

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  5. Lunedì scorso con lo sciopero dei mezzi ho provato l’ebrezza di arrivare fino sotto l’ufficio con la bici (Laurentina-Via Merulana: km 11 + km 11 ritorno).
    E’ stato bellissimo “mangiarsi” tutte le auto incolonnate e pure gli scooter bloccati!!
    L’unico inconveniente: tutti quei semafori da attraversare che interrompevano la pedalata… uff!
    Non si può avere tutto dalla vita.

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  6. @mamaa
    grandissima!
    per i semafori devi imparare a dosare la velocità in vista del ritorno del verde. Rallenta almeno 20 metri prima. Ovvio che se l’incrocio lo consente e non è pericoloso (pochi direi sul tuo percorso) sgattaioli col rosso.

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  7. Ieri mi sono fatto da Trastevere ai Parioli con la bici di cui alla foto sopra…
    E ho qualche altra sensazione…
    A parte la possibilità che ti “dona” la bici (soprattutto quella senza marce…) di conoscere la topografia della città e di accorgerti che i colli non sono solo 7…
    I profumi e gli odori della città. Lo smog, certo. Ma quello te lo respiri anche col motorino (anche se forse non a pieni polmoni come quando stai pedalando in salita…), mentre in motorino difficilmente riesci a cogliere il profumo degli alberi in fiore!
    Oppure i rumori della natura in città: in motorino al massimo senti i clacson… in bici anche i gabbiani la sera o il fruscio del vento tra lgi alberi…
    E tutta questa poesia, purtroppo, non ti permette di accettare soavemente le prepotenze dei motorizzati… specie dei SUV che, qui a Roma, oltre ad essere fondamentali per scalare i 7 colli prima citati, non sono dotati di guidatore abile all’uso della freccia…
    Pertanto, in luogo degli orpelli “assicurativi” e “circolativi” che le bici non richiedono, si potrebbe aggiungere alla dotazione una piccola fionda con la quale spaccare i fanali delle frecce di quelli che non le usano… e rischiano di asfaltarti… non credo sia vandalismo, tanto non le usano!

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