Ci siamo. Agosto, città mia non ti conosco. Mentre i pendolari del mare e del last second si affannano a dimostrare il loro ruolo villeggiante nell’estate che punta al 15 fatidico, la vecchia capitale stanca e spossata prova a prendersi un po’ di meritato riposo..
Ma saltellando da un ombra all’altra sulla strada che scotta e si squaglia, si notano piccole ed emblematiche testimonianze su come le nostre speranze di ritrovare una città migliore in autunno resteranno sogni di notti di mezz’estate.
Intanto ripassando per il solito immondo parcheggio del post precedente mi accorgo che i pini fotografati non ci sono più… (mentre le transenne..). Che diavolo!
In compenso stanno avviando lavori sul muro interno, della facciata che vedete sul fondo. Ma intuisco che si andrà verso la probabile, provvisoria ma eterna, consueta romanella.
Del resto mi sono quasi commosso nel constatare che di romanella riqualificante ha usufruito un angolo che da anni giaceva in totale abbandono (ve lo ricordate?).
Panchine nuove, rimozione dei cartoni dell’edicola… Però!
Certo, basta passare dietro per capire che la romanella non basta, ma intanto accontentiamoci…
Finché uno di quei cilindroni marci non cadrà in testa a qualcuno… Possiamo plaudire l’operazione.
Infatti di cedimenti pericolosi, ce ne sono diversi altrove. Guardate come infine sono crollati (o stanno per) gli osceni mostri bronzei di Piazza di Pietra. Quelli del percorso farsa…
Ci sono turisti che ancora si fermano ad osservarli, magari fotografarli, certi che abbiano una rilevanza storica indubbia dato che nessuno li porta via.
E che dire della solita grande morìa di colonnotti nello strazio infinito della Maddalena? Chi la spunterà?
Mah… e questi sono solo passatempi spiccioli rispetto al gioco da spiaggia romana preferito: Sventrare la stessa zona di strada dopo averla appena richiusa. So che non ci volete credere. Ma sempre lì, sempre alla fine di Piazza Stanchi Apostoli... Stanno rifacendo castelli di sabbia e sampietrini…
Speriamo che arrivi l’alta marea…
che bel punto di vista. Anche se è lanvinante vedere la mia città ridotta così. Ci sono foto bellissime nel tuo bolg. Complimenti.
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Il mio condominio è quasi all’inizio d’un viale alberato… c’era chi voleva abbattere gli alberi per vedere “ciò che succede sotto”… come se una strada brianzola fosse un cinema.
Bye!
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Tiburtina. Lì, a proposito di sventramenti ricorsivi, si raggiungono picchi inarrivabili.
Piazza di Pietra conciata così è una vergogna, poveri turisti (e poveri noi)
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Amico rondone, questa te la devo raccontare:
la mattina dopo che il coso bronzeo di piazza di Pietra era stato abbattuto passavo di lì uscendo di casa. Proprio lì davanti passeggiavano un vigile e una vigilessa. Lei, accorgendosi improvvisamente del coso divelto, gli fa “oh ma questo..??!?” e subito dopo, alzando gli occhi al cielo e guardandosi intorno, aggiunge “ma da dov’è caduto???!?”
Scena BELLISSIMA, mi stavo rotolando dal ridere…
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@fraleforever: non so se sia “lanvinante”, certo fa incazzarre 😉 ..grazie per i complimenti.
@thomas: se si potessero tagliere le teste per vedere cosa succede dentro… (sempre che succeda qualcosa)
@todomodo: Roma è una groviera. su piazza di pietra che dire. né un alberello né una panchina. solo idiozia.
@motondoso
ridere ci aiuta a non piangere 🙂
“scemo + scema” sono i nostri comici quotidiani.
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