Madonnari miei

madonnaro
Oggi è davvero raro incontrarli ancora. E quando capita non sono più bravi come una volta. Nemmeno per sogno. Quando ero bambino ne incontravo ogni giorno, tornando da scuola, e devo dire che quasi mi inquietavano. Quelle figure così forti, grandi, costruite con gessetti, polpastrelli e polvere della strada, avevano un effetto che andava oltre i loro accesi chiaroscuro. Mi chiedevo già allora perché dei copisti così bravi fossero carponi sul marciapiede quando avrebbero dovuto insegnare a disegnare a certe merde di pittori moderni che finiscono in pretenziose gallerie.

Oggi mi chiedo perché non ci siano più. Capisco che fossero d’intralcio (la gente  quasi finiva sotto l’autobus per evitare di calpestare quelle opere d’arte). Capisco che i nostri ultimi marciapiedoni quando non sono ostaggio di parcheggi sono invasi dai pedoni con la stessa aggressività di quelli che vediamo saltellare sgomitando nelle tipiche inquadrature schiacciate dei film newyorkesi.  Capisco pure che le poche gallerie sono altari di lusso per shopping. Capisco perfino che se vuoi un mediocre ritrattino puoi sempre andare a farti fregare a Piazza Navona. Però mi chiedo anche come mai invece non si siano estinti i finti invalidi, sdraiati per terra, i cartonati, per non parlare dei vu cumprà con le loro tovaglie imbandite che invece sono aumentati o quelli con gli spray che emettono nuvole di veleno per produrre le loro boiate colorate…E ho voluto tacere sui i writers..

14 Comments

  1. Mi sono sempre chiesto perché non si trovasse un modo (a livello politico prima che tecnico) per rendere permanenti quei lavori. Forse non erano vere opere d’arte, ma certamente quegli splendidi lavori di alto artigianato avrebbero sicuramente reso unici i marciapiedi di Roma, e ben più belli dell’attuale squallore grigio topo.

    Un’altra occasione persa… ma se non ci si “mangia”, a Roma non si muove nessuno…

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  2. RC non riesco però a capire come renderli pemanenti, in fondo il loro romanticismo era proprio nella agonia rapida del dissolvimento… come i castelli di sabbia.

    Mamaa so benissimo a chi ti riferisci, ma pur considerandolo un genio, non lo trovo calzante per il Corso, o ciò che ne rimane… Loro erano, a modo loro, i nipoti del Caravaggio. E spesso ne vivevano la drammaticità.

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  3. Per la precisione quello non è iper-realismo. L’iperrealismo è una corrente di pittura introdotta dagli Americani negli Anni Sessanta e che attualmente ha in Italia grandi artisti, come Luciano Ventrone. Quella di Kurt Wenners è pittura di illusione, in particolare è pittura anamorfotica.

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  4. E non mi sgridate sempre!
    Ma che é colpa mia se appare senza nome e poi mi tocca cliccare sulla casetta?!!
    Ecco, adesso mi sento offesa, me ne vado nel mio angolino e non ti rivolgo più la parola per tutto il giorno!

    Tranquillo, ogni tanto ho un ritorno ai 4 anni, ma poi mi passa subito.

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  5. è vero che non ce ne siano più di madonnari. ma se fai un giro sul web ce ne sono centinaia.
    Centinaia che lo fanno per hobby o come secondo lavoro e purtroppo lo fanno solo nei festival, se vai a vedere un festival c’è una qualità eccellente, tutta gente che ha studiato. Per strada invece trovi i veri madonnari. I veri madonnari sono quelli che lo fanno per lavoro tutti i giorni, sono persone come me che non hanno studi d’arte e di questi artisti ne trovi veramente pochi. La qualità magari non è eccellente perkè queste persone non possono spendere 200 euro in pastelli per poi guadagnarne 100.
    Il vero madonnaro si arrangia, lavora con quello che ha con pochi gessi e molta anima.

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