Vi ricordate che ne abbiamo già parlato? Il fenomeno lo seguo da tempo. Ma prima si cominciava a notare solo in primavera. Ora, già a metà gennaio, con questo clima assurdo e con un inverno di alluvioni, oltre ai soliti gabbiani che concimano e alle polveri dell’inquinamento, i prati fra le tegole sono davvero rigogliosi.
La cosa può anche avere un certo fascino, ma francamente non è molto elegante. Forse piantandoci dei tulipani, o dei papaveri…
Se devo dire la mia onestamente a me sembra molto meglio il verde delle piante e dell’erba che ci dà un po di ossigeno rispetto alle tegole in terracotta!
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La cosa migliore in questi momenti di crisi é piantare dei broccoletti. Magari un recinto con due galline e una capra non ci sta poi tanto male.
Armeno se magna!
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Il senso di abbandono lo dà. Oltretutto non sono tetti eco-sostenibili. La pioggia viene assorbita dal terriccio depositato e ciò comporta fenomeni di rigonfiamento e la perdita di coesione. Anche se la lunga e indecente mancanza di manutenzione avrà comportato una sorta di massa compatta, cementata, che unisce il tutto per mutuo contrasto, ecco perché non se ne cade a pezzi subito.
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nonostante tutto questo tono di verde sui tetti di Roma pare bello.
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anche una pianta di maria, perché no? 🙂
kenchan
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