Trovato agonizzante sul telone del terrazzo, si muoveva appena. Occhi sbarrati sotto il fuoco del sole. Lo abbiamo subito adagiato in un catino e rinfrescato con acqua. Finalmente ha dato segnali di reazione. Ma di cibo (tonno spezzettato) non ne voleva sapere. Non sembrava ferito, né particolarmente anziano.
Così dopo un breve chiarimento con un esperto della LIPU, abbiamo deciso di portarlo direttamente alla sede, in via Aldrovandi 2. Non è la prima volta che ci vado (mi sono anche iscritto) ma non avevo mai portato un gabbiano (i cui figli spesso invece ho riportato sui nidi fra le tegole rischiando voraci beccate..). Alla LIPU sono come sempre gentili e fanno tanto per gli uccelli e animali romani. Invito tutti ad aiutare la causa. Ci hanno garantito che il gabbiano non era ferito in alcuna maniera e non aveva fratture. Nemmeno il caldo mi hanno confermato, può essere la causa. Lo hanno ricoverato, una flebo contro il deperimento. Speriamo in bene.
Mentre soffocavamo e sbraitiavamo nel traffico col nostro ospite in dignitosa e muta sofferenza, ho pensato che in effetti non esistono ambulanze per gli animali (e forse ci dovrebbero essere). Comunque, la LIPU (che almeno ora ha un ingresso indipendente e non solo dal bioparco) meriterebbe un parcheggio per il ‘pronto soccorso’.
E’ vero..Aiutiamo queste povere creature che soffrono con dignità!!!
Un ambulanza per animali malatio in gravi condizioni dovrebbe esserci!!
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Massima solidarietà a quel povero gabbiano. Invece per quanto riguarda tutti gli altri che continuano a romperci i maroni di notte, la soluzione è il fucile a pallettoni.
BANG!!! Adesso non vola più, adesso non vola più!
Kenpachi
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[…] viale Belle Arti). Che conosco fin troppo bene. Ne ho già parlato qui per i gabbiani, non proprio miei amici, e qui per i […]
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