Hiroshima mon amoR

hiroshima-mon-amour

Tik Tak Tokyo

Pubblicità

Il Rapimento di Remo

Pazzesco…

La Lupa del Campidoglio
[cliccate sulla foto]

No. We Can't.

Visto che tutto il nostro sdegno resta di pixel, per ora. E fra le tante missive non ho ricevuto ancora risposta concreta, penso che come al tempo del VDay (alla romana), ci metterò, ci  metteremo la faccia, almeno io e Lady S. E domani saremo al Campidoglio con un striscione:

No. We Can’t.

Sindaco, non abbia paura di dire no.
Non salviamo la faccia. Salviamo il Pincio.

aggiornamento –> Qualcosa si muove. Forse saremo di più. Sabato 6, sulla terrazza del Pincio. (anche se io continuo a credere con Lady S che sia meglio andare al Campidoglio)

In vista della decisione che il Sindaco dovrà assumere martedì 9 settembre p,v, in merito alla realizzazione del Parcheggio nella collina del Pincio, si propone a tutti i Comitati e le Associazioni disponibili di sottoscrivere questa lettera aperta al Sindaco Gianni Alemanno e di presentarla nel corso di una conferenza stampa-manifestazione indetta per Sabato 6 settembre dalle ore 11,30 alle 12,30 esattamente sulla terrazza del Pincio ed alla quale vi sollecitiamo a partecipare numerosi.

lettera aperta al sindaco di roma gianni alemanno
Il tempo stringe e vi chiediamo di fare arrivare le adesioni il prima possibile a questo indirizzo di posta elettronica oppure a mario.attorre@tin.it. e di far conoscere questa lettera a tutte le associazioni e comitati che conoscete.
Marcello Paolozza, Mario Attorre

Notti Bianche, Alba Nera.

Fino adesso avevo taciuto. Per dignità.

Ora il baccano è tale che non posso esimermi. Tutti scoprono l’acqua calda nell’afa romana.

Mi basterebbe il silenzio di coloro che fino alla fine (e anche dopo) hanno cercato di raccontarci la favola del re in mutande mentre ci mettevano in mutande (anzi ce le toglievano). Di quelli che straparlavano di spettri fascisti per lasciare la città sul viale del disastro. Ecco, se state zitti, lo farò anche io. L’unico spettro che vedo è quello del fallimento.

Le liti sui chi fa più debiti mi ricordano quelle delle famiglie decadute. Fanno solo pena. La notte è finita. Fa caldo. Ma tocca rimboccarsi le maniche, che non abbiamo più.

Un paio di buone nuove


Ci hanno messo 14 anni a capirlo (vi rimando ad uno dei miei primi pezzi da cronista). Ma forse ci siamo.
E’ di questi giorni la notizia che si cominciano a togliere i temibili cordoli. Pericolosi e non funzionali. Cerchiamo di allargare rapidamente l’iniziativa.
Chissà se un domani arriveranno anche i parchimetri (molto più utili ed intelligenti delle strisce blu).

Intanto apprendiamo che Alemanno incassa un po’ di soldini, pochi per la verità per tappare il pozzo senza fondo lasciato dalle precedenti giunte. In realtà è il solito compromesso. Ma è meglio di niente. Il mio auspicio è che si arrivi, come in tante città anche meno nobili di Roma, presto alla tassa di soggiorno, nonostante la miopia degli specialisti del settore..

Daje così!

La Cacciata dei Re. Si spera.


Come in tanti di noi, ieri sera mi sono sciroppato la puntata di Report sul mostruoso, enorme ed eterno, affaire degli intrallazzi edilizi fra politica e costruttori romani. (qui la puntata intera).

Scioccante. Si sapeva. Ma non ci si capacita mai. Numeri, esempi e dati fanno rabbrividire.
E il modo poi, quasi strafottente, di questi neo-patrizi (tanti ex comunisti!) di irridere le domande sconcertate dell’opinione comune, fa tremare i polsi.

La Pasqua di Roma


Risvegli. Dunque.

Finalmente un po’ di tempo per tirare le mie somme. Io che di matematica non ci ho mai capito granché. E di politica, oggi più che mai, anche meno.

Parto subito infatti col riconoscere senza giri di palle che io davvero non me lo aspettavo. Manco ci speravo. Anzi, basta vedere un paio di post fa, mi ero già rassegnato. E ce l’avevo poprio con il Polipo delle Libertà che nella mia lettura decadente lasciava in pasto Roma al Tardo Impero.

Perciò tocca che io ammetta pubblicamente, che lo psiconano mi ha fregato per 2 volte di fila. Non ci sono cazzi. Io prevedevo un sua vittoria risicata nella Nazione, e un conseguente inciucio con il bruco che ovviamente comportava la nostra testa romana. E mi sembrava tardi per la volata del buon perdente Alemanno. Anche perché qui la tesi della corsa solitaria di sVeltroni non valeva. Tra Totti, Ferrara e Liberazione ci mancava solo Falcao a benedire la santa (ri)Unione…

Ma quando ieri all’apertura delle prime sezioni ho visto il sorpasso iniziale, ho capito che stava accadendo l’incredibile. E solo ora mi sono ripreso dalla sbornia.

Non perderò tempo a spiegare che non ne faccio una questione di fede politica, ideologica o clientelare. Tanto chi ci vuole credere, appunto, ci crede.

Prendo solo i fatti. Ed essi dicono che i romani erano proprio stufi, o meglio, una gran parte di loro. Già perché quello che ancora voglio far capire a chi si ostina a scongiurare fantasmi di fasci e saluti romani (che poi come dice bene Albert1 fa solo rosicare che per certi idioti ignoranti come pietre ci dobbiamo proprio scordare di alcuni simboli di Roma che fu un po’ prima del ventennio) è che tanto per cambiare anche questi risultati spiegano come le parti si siano da tempo rovesciate, e ormai definitivamente.

Roma Nuovaimmagine presa da Il Messaggero Roma (cronaca di Roma)


Roma Rossa tiene al centvo stovico, mentre cede di schianto nelle periferie. Il più bell’articolo a riguardo l’ho letto su Il Messaggero, La caduta dell’Impero Romano di Sinistra.

Titolo perfetto. Emblematico (nei contenuti forse è perfino più sadico quello del corsera). E lo dico da privilegiato che vive nel cuore di Roma, e che litiga tutti i giorni con questi stronzi di usurpatori prepotenti, incivili, che si fottono i palazzi, le strade, le piazze, mentre si parano il culo di scorte, vanno alle feste, si credono intellettuali, si fanno i varchi privati per i loro passaggi blu, e intanto la città è in ginocchio, nel traffico, nel vandalismo, nell’insicurezza.. Già, perché Rutelli ha parlato dell’insicurezza come di un colpo di sfiga (più o meno orchestrato!?). Ma perché non si fa un giro col suo motorino (da solo) la notte nelle zone buie? Forse avrebbe scoperto che se c’è tanta insicurezza un motivo esiste. Non è un tiro a dadi riuscito male.

La gente è satura della sproporzione che esiste fra chi dovrebbe amministrarci e chi vive nella realtà quotidiana. Quante volte ho detto che a Roma si respira un clima che potrebbe ricordare quello della Parigi prima della Rivoluzione. Loro sembrano scoprirlo solo oggi, forse.

Hanno paura. La Bastiglia è andata. Versailles trema.

Chiesa, politica, alta borghesia, finanzieri, palazzinari, sindacati e tribuni della plebe (a parole e al ristorante). Tutti hanno provato a tenere in piedi il castello. Ma finalmente i cittadini si sono svegliati, e per tutti, anche per quelli come noi che avevano smesso di sperare, ora è una Pasqua.

Ripeto ancora che forse finiremmo dalla padella nella brace. Noi saremo certo i primi e più feroci a tenere il fiato sul collo alla nuova giunta. E forse sarà perfino peggio (penso all’asino di Orwell che prevedeva sempre più nero il futuro di ogni rivoluzione, ed io, da leopardiano convinto, di norma sono pessimista cosmico). Ma per la prima volta da quando vivo a Roma (e non mi venite a dire che abbiamo mai avuto un ribaltone del genere) qualcosa è cambiato.

Così ricorderemo, nel bene e nel male, la giornata di ieri, il 28 Aprile 2008, come:

La Pasqua di Roma. Proprio dopo il suo Natale.

Chiudo con la più bella poesia di Trilussa. Che ben fotografa la nostra pericolosa e romantica euforia…

Mentre, una notte, se n'annava a spasso,
la vecchia Tartaruga fece er passo
più lungo de la gamba e cascò giù
co' la casa vortata sottinsù.
Un Rospo je strillò: - Scema che sei!
Queste so' scappatelle
che costano la pelle... -
- Lo so - rispose lei -
ma, prima de morì, vedo le stelle. -

Plis.. Fuck Off from our City…

Tutti a casa alè….


arco di tito
Incredibile… Straordinario… Storico… Terremoto… Rivoluzione…

Domani a mente fredda proverò a ragionare su ciò che è successo. Nel bene e nel male.
Per ora voglio solo tornare a casa in mezzo ai clacson e ai miei concittadini per farmi poi una maratona non-stop di faccioni alla tv.

Poi me faccio un po’ de cicorietta ripassata, e du’ litri de vino.

E’ mejo de lo scudetto…

Grazie Romani… Finalmente!

Free Roma


Mentre in tanti, troppi, fanno conti, scongiuri e preghierine io, tanto per cambiare prevedo il peggio.

Cioè il Ritorno del Cicciobrutto (ultimamente s’è pure imbruttito a furia de ‘imbruttì a tutti..).

Però voglio dire una cosa chiara:

Che la smettano dall’altra parte de piagne sull’astensione versata o su un recupero sfumato per poco. E’ vero che la campagna è stata tutta fatta per salvare capra e cavoli (soprattutto dopo la botta amministrativa). E’ vero che qui si sono pateticamente ricompattati tutti: Don Camilli e Pepponi. Tifosi e Pallonari. Farisei e Centurioni. E’ vero che ci sono cose immonde come il posticipo di Reporter (poi parlano del potere mediatico del nano!) su alcune nefandezze di queste amministrazioni.

Ma all’altro canale cosa hanno combinato? Ma poi scusate c’è bisogno di Reporter per sputtanare questa Casta de noantri? E il Gabibbo che fa? Quando si rioccupa di Roma invece di sgamare maghi e stregoni?

Io lo dissi forte al momento del parto. Decidere di mandare Alemanno significava lasciare Roma così com’è. Perché nessuno lassù vuole che le cose cambino. Anzi, io dico che quando hanno visto la possibilità de mangiasse  er cicorione, si sono spaventati. Tanto rumore per nulla. Come sempre.

Allora fateme il piacere. Qui gli unici che possono capirci sono i tibetani, forse per i colori, forse per la rassegnatezza. Io per ora mi batto anche per loro, e se incrocio la fiaccola, je lancio pure ‘na secchiata. Chissà che ce la facciano a liberarsi.

Poi tocca a noi.
FREE ROMA

Per i prossimi anni intanto

Ohmmmmmmmmmmmmmm… Ohmmmmmmmm…

[ps. la foto è liberamente reinterpretata da quella puntuale del rododentro.]