So bene che sparare (ops, oggi meglio dire sparlare) sul traffico e sui parcheggi è un gioco tanto facile quanto inutile, tuttavia voglio solo far notare un fenomeno che negli anni ha raggiunto adeguate conseguenze farsesche.
Si tratta delle note SIEPI di MOTORINI parcheggiati, sopra o accanto ai marciapiedi. Quando sono lungo un lato di una strada fanno anche, geometricamente parlando, il loro effetto. E ci si chiede come diavolo abbiano fatto gli pseudocentauri (il motorino, motorone, scooterone..che se ne dica, rimane un ignobile mezzo ibrido, mezzamoto e mezzobidet, comunque ultimo mezzo, e per questo a Roma arciusato) a metterli in fila con tanta precisione, nemmeno fossero coreografie da domino. Come li recuperano poi? E quando il vento ne tira giù uno tutti lo seguono…Deve essere uno spettacolo sensazionale, a meno di non essersi chinati adiacenti la siepe meccanica per allacciare le stringhe…
Purtroppo una cosa è ammirarli da fuori, lungo la strada, rischiando di essere arrotati dal traffico ma illudendosi di poter andare dove si vuole. Una cosa è osservarli angosciati da dentro, sul marciapiedi, con l’ansia di trovare un pertugio per scavalcare la siepe.
Ho visto signore, magari con carrello della spesa a rimorchio, tornare depresse al punto di entrata avventata, e parliamo di vittime fortunate. Altri, sono tornati all’uscio, ma era stato prontamente chiuso dall’ultimo genio del parcheggio impossibile col proprio bidet a ruote.
Il labirinto è chiuso. Si prega di urlare per uscire.