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Quer pasticciaccio brutto de Piazza Venezia

Piazza Venezia è sempre stata un casino per la gestione traffico, fra super incrocio, viabilità, pedoni, taxi, fermate autobus, pizzardoni direttori d’orchestra  e turisti intenti a fotografare l’immacolata macchina da scrivere.

Da quando poi sono partiti i lavori per il fantomatico ampliamento della metropolitana (che nessuno sa quando e peggio ancora come finirà) il tilt è totale quotidianamente almeno per una categoria fra le più sfigate qui nella Capitale.

Quella ovviamente dei pedoni. L’attraversamento centrale infatti è stato spostato di pochi metri, ma allo sbarco sul marciapiede di sinistra (quello sotto le Generali) ci si trova ben 2 barriere da scavalcare: Dopo aver rischiato la vita con lo sbuco cieco dal passaggio fantasma (mettere un paio di semafori provvisori no?). La prima è quella dei TAXI, che del resto sono sempre stati lì e, bene o male, lasciano per esperienza un minimo spazio ai malcapitati (a meno di non dover partire a razzo per chiamata allettante), quindi ci si para davanti la ormai consueta siepe insuperabile dei motorini e motoroni che ha facoltà a parcheggiare lungo quel marciapiede ormai per questo motivo praticamente sfondato.

attraversabarriere (2)attraversabarriere (3)murettodimotoriniSiamo alle solite. Possibile che a nessuno venga in mente che non potevano essere messi lì? Possibile che nessuno indovini che i turisti (ma anche i romani) vedono il cartello TAXI ma poi non capiscono dove passare per salire sulla macchina miraggio? Possibile che il massimo di regolamentazione urbana per il parcheggio delle due ruote sia quello di piazzarle sui marciapiedi sfasciandoli e togliendo spazio ai pedoni?

attraversabarrieraInfine mentre osservi questa patetica scenetta della quadriglia fra le moto e i taxi, non puoi che buttare un occhio a quei poveri pini trincerati dietro sti cazzo di lavori per la metro. Era proprio necessario andare anche lì? Ce la faranno quei pini già massacrati da traffico e astinenza di verde?

pinideroma
I pini di Roma.. La vita forse non li spezza… Ma i nostri tragici assessori sì.

Valico 4 Novembre

Tanto per restare in tema, stamattina passavo per Via Quattro Novembre, altra arteria vitale della soffocante viabilità nel centro di Roma.

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Salendo verso Via Nazionale, rigorosamente a piedi, ho potuto constatare che se non si sbrigano ad asfaltare anche e soprattutto (sta ri-crollando a pezzi!) questo serpentone (tanto bello, quanto rumoroso, oltre che in totale abbandono, vedere i marciapiedi), forse presto gli dovremo togliere 2 giorni dal nome. E chiamarlo Via Due Novembre

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Credo che nessun romano finga di non sapere di cosa parlo. Il secondo curvone, fatto in discesa (magari come oggi, con la pioggerellina a cicagna) con quelli che pretendono sempre di girare per Via della Pillotta (quando spostiamo il semaforo?) comporta una serissima padronanza del mezzo.

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E se si è sulle due ruote, solo tanta Fede.

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Ma i piloti romani sembrano sempre più dei kamikaze, quelli veri, giapponesi. Quelli del Vento Divino.

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E come cantava il grande Guzzanti Venditti:

..quello che nun hanno asfaltato, cor brecciolino,
non sai che voli che fai cor motorinooooo,
sur brecciolinoooooo..