"Di traffico si muore". Ma che tocchi pure agli altri


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Io mi sono davvero stancato. Questa vita da martiri morituri te salutant comincia a starmi proprio stretta. Non si può continuare a subire o nel migliore dei casi salvarsi, magari fuggendo, nascosti, rassegnati. E parlo, ormai mi conoscete, come uno al quale sono sempre state sulle balle tutte le forme di associazionismo e di rottura dei coglioni del prossimo per avere diritto al mio (="nostro") spazio.

Anzi, io ero quello che difendeva i tassisti romani perché volevo il centro chiuso eccetto che per i mezzi pubblici e proprio per loro. Adesso li guardo come pericolosi squali della strada, ingordi ed isterici. E mi stanno sulle palle perfino gli autobus, che guidano e si comportano come pazzi delinquenti. Le autoblu (di tutte le razze, generalizzo al massimo, non mi cagate il cazzo) con i loro immondi equipaggi di orchi vestiti a festa, le odio. Da sempre. 

Altro che cordoli e preferenziali (dove ti falciano meglio). Senza ciclabili autentiche io voglio la tabula rasa. Non voglio più nessuno fra i coglioni. Nemmeno i p(i)edoni pascolanti dello shopping. Non parliamo di motorini, scatolette varie e scooteroni bidet per culoni pigri ma sempre di corsa.

Questa è una guerra. Va bene. Siamo circondati. Ma allora ci batteremo, mi batterò. Fino alla fine. Come il Cyrano.

Non si può morire davanti al Colosseo mentre si pedala tranquilli sulla pancia dell’Impero Romano che fu, magari ammirandolo come solo chi è libero può fare davvero. Adesso basta. Scoprirete tutti, da soli, che qualcuno vi aspetterà al primo semaforo rosso che accettate. E vi ricorderà cosa è il rispetto (non solo) di un ciclista. E ve lo ricorderete. Stetene certi.

Bastardi.

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Ritorno all'anormalità

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Bè ragazzi, devo dire che tornare a casa fa sempre piacere. Quasi… Perché le notizie  più o meno fresche d’inizio d’anno promettono proprio bene… E per fortuna che c’è il clima a consolarci…

Voglio solo spendere due parole sull’accoltellamento a Campo de’ Fiori. Non perché non se ne siano consumate già troppe (e ognuno ormai ha una sua idea di soluzione finale) ma perché un’amica abita proprio in quella strada, e come altri tragici spettatori ha assistito allo scempio, inerme e attaccata al telefono per chiedere aiuto. La cosa che più mi ha colpito del suo resoconto agghiacciante, è stata la conferma che il ragazzo ferito, dopo il fuggi fuggi generale, è rimasto in terra da solo a rantolare per un bel po’ prima che arrivassero i soccorsi. Questa cosa fa davvero schifo. Roma ha i suoi Bronx, ovunque, si sa, e la cosa deve essere affrontata con determinazione. Ma che nessuno alzi più un dito per assistere un ferito grave mi fa davvero preoccupare. E stendo un velo pietoso sull’uso delle scorte e delle guardie (sempre a pochi metri) che sono costrette a piantonare senza diritto di mobilità, cazzoni politici, ambasciatori ed altri sepolcri imbiancati del genere..

Poi, considerando l’ultima trovata dei soliti "coglioni impegnati"…Se il buon giorno si vede dal mattino, siamo ancora in piene tenebre…

In difesa del tifoso

Controvoglia mi tocca a dire la mia sull’ennesimo pasticciaccio italiano che ovviamente ha a che fare con la mia città.

Premetto che io non sono un ultrà e anzi, dalla mia curva mi sono allontanato in tempi non sospetti per motivi addirittura socio-politici (non mi interessava mischiare le cose e anzi mi annoiava).

Di conseguenza confesso la mia professione di tifo giallorosso.

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Ora. Essendo un contagiato di malattia terminale (TIFO significa proprio questo, le balle sullo spettacolo e sul gioco più bello del mondo andate a raccontarle ad altri fessi americanoidi) posso sparare le mie cazzate liberamente.

Allora. Prima di tutto questa tragedia italica col pallone c’entra davvero poco. O meglio, la reazione idiota dei tifosi rappresenta solo l’emblema del rapporto Stato-Popolo del nostro Paese ormai totalmente allo sbando. 

Da questo punto di vista occorre finalmente svegliarsi, come da tempo in pochi andiamo dicendo. Quando mi trovo d’accordo con teste di blog agli antipodi come RomaCogitans e  Leonardo, significa che davvero la situazione è critica. L’Italia è in ginocchio. La gente non ne può più. Il filo rosso sangue che collega (solo per parlare dei fatti nostri) la notte del derby e il dramma di Tor di Quinto (parlo delle reazioni), fino alla guerriglia dell’altro giorno, non può far trascurare che il terreno rivoluzionario è anche troppo fertile.

Decidere da che parte stare diventa la domanda del giorno.

Non si può fare soldi scrivendo libri come LA CASTA, e poi pretendere il rispetto delle Istituzioni. Non si possono fare governi o giunte che promettono e assicurano garanzie di cambiamento e poi si occupano solo delle proprie retribuzioni. Non si può massacrare sempre il cittadino e poi meravigliarsi perché quest’ultimo non si fida delle forze dell’ordine.

Ecco pensiamo solo a quest’ultimo dato.

Siamo sinceri. Io lo sono e da tempo lo dico. Chi si sente sereno quando vede una divisa?

Pensateci. Siamo in macchina e notiamo una volante o un posto di blocco. Qual’è la prima reazione che abbiamo? Ansia. Ci sentiamo subito possibili trasgressori. Una paletta ci impone di fermarci ed ecco che si manifesta il dramma. Sappiamo che troveranno qualcosa che non va. E noi ci sentiamo prigionieri. Evasi braccati.

Tutti ci siamo trovati nella kafkiana situazione in cui un un ometto in divisa (o in borghese) ci manca di rispetto invece di proteggerci. Io ho paura della polizia. Ecco l’assurdo.

Ed è questo è il sentimento dell’italiano nei confronti delle forze dell’ordine. Lo stadio è solo l’ultimo sincero, autentico coro ditirambico che canta il suo disagio, la sua rabbia, fino a sconfinare nella reazione più idiota. Basta pensare a tale controsenso: Alle tifoserie più violente rode il culo se viene ammazzato ‘uno di loro’. Ma perchè non chiedono la sospensione delle partite se muore un bambino che attraversa la strada rincorrendo un pallone? Ancora meglio: Se fosse per gli ultras che vanno allo stadio con le armi, quanti morti ci sarebbero a domenica senza polizia a fare da cuscino? Ora, è chiaro che io che conosco lo stadio (non solo Roma) so anche benissimo che le vere botte le ho sempre rischiate solo dalle cariche delle forze dell’ordine (i tifosi sanno riconoscere chi vuole fare a schiaffi da chi se ne tira fuori), ma perchè le frange estreme si uniscono per difendere la morte di qualcuno che nemmeno conoscono, quando sono pronte ad ammazzarsi per una sciarpa? Siano oneste anche loro. La cosa è contraddittoria. Se non volete il sangue, non andate alla partita con le armi. Il resto sono chiacchiere. Mi rendo conto il FIGHT CLUB, ma allora non si pianga poi. 

Detto questo torniamo allo Stato. Alla sua ennesima, merdosa figura. Che senso ha proteggere il colpevole? Depistare con i media fasulli che leccano il culo e raccontano frottole assurde? Come si può credere che la soluzione di tragedie del genere sia risolvibile in questa maniera? Con che coraggio le istutizioni straparlano di sicurezza?

Che qualcuno della nostra classe dirigente viva nella realtà, senza autoblu e gorilloni. Senza corsie preferenziali. Prendendo il tram e il treno, andando allo stadio e dal panettiere. Che qualcuno capisca che il cittadino italiano deve tornare a fidarsi dello Stato, altrimenti sarà la Rivoluzione.

E speriamo che non sia già troppo tardi.

Il giorno dei morti

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Ho aspettato a lungo prima di scrivere perché non volevo farmi prendere dalla rabbia.

Eppure oggi è anche peggio.

Lei, Giovanna, se n’è andata. Lasciandoci tutti stretti nel rancore. Senza più parole.

Ora. Ecco i cortei. Le retate. Il pugno duro. Le volanti in colonna. I carabinieri a cavallo. La sete di vendetta. La siccità di giustizia.

Conosco bene quella zona. Tutti i romani la conoscono. Ci passo da sempre per il calcetto, e posso dire che quando imbocchi certi vialetti esterni e bui, poi senti la zaffata acre del campo attiguo, ebbene (soprattutto in motorino, non vi dico in bici) con tutto che sono un ragazzo robusto (e pure incazzoso) ancora oggi mi corre sempre un brivido giù per la schiena.

Anzi, negli ultimi anni, è sempre più forte.

E adesso? Abbiamo le promesse, le scoperte, le proteste. I romani veri sanno cosa succederà. Passerà la bufera, poi tornerà tutto come prima. Le scorte aumenteranno solo per loro, per la casta dietro le transenne.

Noi torneremo a litigare con i pizzardoni e le forze dell’ordine che ci fanno multe, controlli, schedature. Lo Stato lo senti solo per questo. E’ solo nemico.  Non ti difende mai. Anzi. Ti fa sentire come il Kafka del Processo.

Poi torneremo a scannarci tra noi. Per il parcheggio, per la casa, per la fila alla posta (per pagare!) o il posto allo stadio.

Tutto il resto della ciurma, zingara, cialtrona, delinquente, tornerà a fare come cazzo gli pare. Libera di farlo.

E abbiamo ancora gente, che manco vive qui, che ci ricorda quanto le ultime giunte abbiano fatto bene nella Capitale…

Ecco.

Oggi è il giorno dei morti.

Almeno oggi…Un minimo di rispetto.

 Tacete.

 

 

…Nun c'è pace…

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Daje che se so’ levati da li cojoni… Certo riguardando il solito ossimorico manifesto qui sopra, ce se chiede: "Ma la doppia negazione significa che oltre a Bush se beccamo pure la War..?"

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Fine settimana come questi spiegano come mai il mare vicino la Capitale, pur essendo il più fetido del globo, sia tanto preso d’assalto dai romani…

Dunque: La città ha superato l’avvento dello scemo de guera, sopravvissuto alla desertificazione delle strade e dei servizi, sopportato il blindamento militaresco (che se fosse stato così l’8 settembre, i tedeschi firmavano subito resa incondizionata) e infine tollerato i cagazzi no global&co. Un bel gran premio per il più fesso. Non c’è che dire.

Certo, anche noi siamo sempre svegli. Il sottoscritto e la sua dama decidevano infatti di recarsi in mattinata, fischiettando spensierati, dietro Piazza Navona a cercare quel paio d’occhiali da quell’ottico.."come se chiama..’ndo sta..davanti ar senato..daje..". Del resto la comunicazione era difficile da un giorno intero per via degli elicotteri costanti sopra le nostre capoccie.

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Superate le prime trincee e i primi reparti incursori di flottiglia d’assalto abbiamo cominciato a sospettare che qui tutti avevano preso maledettamente sul serio la faccendo dello sbarco americano. Il DDay2. C’erano perfino i forestali! Al centro di Roma!!! E non al Pincio, ma a Piazza di Pietra… Il pino più vicino è a 3 piazze direzione sud . Non sapevano nemmeno dove pisciare…

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Tuttavia noi siamo capoccioni e svicola qui, striscia di là, eccoci al dunque. Bene, la barriera di scudi e di sguardi d’odio non ci permetteva il tiro a foglia morta tanto caro a Zico, così, un po’ incazzati, abbiamo desistito, non prima però di aver ammirato l’altro elemento della cloaca umana che rotolava sui sanpietrini roventi. Eccoli lì, i manifestanti, con le bandiere della pace, quelle rosse, quelle nere, poi i famosi black block notes, tutti fichetti, col costumino di scena, le new balance ai piedi, la cocacola in mano..nell’altra er sercio da tirare… Che bello fare casino da impuniti.

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Inutile dire che fosse chiaro come andava a finire. Abbiamo girato l’angolo per trovare la pace del vicolo fuori dal coro, dove alcuni artigiani se facevano un pokerino (nonostante il comune li voglia pure sfrattà..)..

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 ..mentre accanto, in una delle piazze più belle del mondo scoppiava la sagra del lancio selvaggio, tutti contro tutti. Come a scuola. La rincreazione dei cretini. 

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Non mi va di tirare le solite somme dei danni, dei costi, del non senso, dei paradossi, dei paraculo, dell’ignoranza, del rischio, della mancanza di rispetto, di tutela… Viene sempre il sospetto che alla fine ci sia un gran bel giro di soldi in tanta idiozia plenaria.

Ma è passata. Anche questa. Avanti il prossimo. C’è posto per tutti. BBoni…Nun spignete…

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Beat about the Bush

"Pazienza, pazienza, pazienza"

E’ quella che ci chiede, tanto per cambiare, il nostro caro prEFFETTO SERRA, perchè tra un rincoglio gay e un famolo dài, fra il no taxi e il no benza, il circo blu tutti i dei, il dacce er pizzardone quotidiano, l’happy-ganascia hour, il comizione time, la feste e i fasti delle prime e seconde repubbliche, il papa’s pass, le notti (in) bianco, e le multe in banca… Eccoci finalmente tutti pronti alla nuova paralisi romana per l’arrivo del pupazzetto texano, chiavi del mondo nel moscone.

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Capisco l’ansia e il consueto calabrachismo veltroniano, capisco che questi ce buttano (buttavano…) un sacco de dollari ner Fontanone… Ma cazzo, almeno qualcuno gli dica all’orecchione qualcosa tipo:

 "Dear Mr. President, I don’t want to beat about the Bush… so please, CE LASCI CAMPA’??? Tanto nobody fucks you…che significa che NESSUNO TE S’INCULA.."

Ma poi che cazzo avete da blindare i luoghi strategici? Più di così? Ehi, ma invece del bel recinto di transenne (beirut style) che da sempre vi isolano dal resto e dai resti romani, non potreste mettere in fila un po’ di marines? Sarebbero meno fastidiosi e più folkloristici… E poi litigherebbero (o si amerebbero!) con i nostri gorillotti blu…

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E a Trastevere? Sapete cosa si trovano ora sui parabrezza i residenti (ed esercenti) del cuore trasteverino, rei soli di essere vicini della comunità di Sant’Egidio *(l’unica piazzetta di Roma sempre lucida come uno specchio, con madama costantemente presente, mentre dietro l’angolo, un po’ ovunque, c’è il solito droga-barbo-party day&night)? L’editto comunale. Un simpatico foglio A4 che invita a levare (per 2 giorni) la macchina se poi la si vuole ritrovare… ..Cittadini..Udite, udite…

 

Vi prego di notare la firma del Comandante. Il re analfabeta, o meglio, l’anonimo sgorbio. E ringraziano pure per la collaborazione, come se uno avesse scelta. Per l’Evento…Anzi, l’Avvento potevano mettere.

aggiornamento:

LAST MINUTE: Lo Zio d’America non passa più a Trastevere, peccato però che ormai Trastevere sia un Ghost Quarter… Complimenti per la solita efficienza!

Vabbè. Pazienza, pazienza, pazienza… Sempre a noi la chiedono, oltre a tenerci la monnezza in casa…In tutti i sensi… La prossima volta ospito direttamente io sti’ qua…Sti’ Bush. Basta che me portano anche Natalia…

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 * (la storia del regalo cheap è tristissima… Africani miei, ribellatevi ai trasteverini yankees…)