Fontana by Hollywood


L’altra notte me ne andavo fischiettando dopo aver visto la vittoria italica sugli ormai poveri cuginetti d’oltralpe, e ad un certo punto mi ha preso un colpo:

A Piazza Borghese c’era  (c’é) una fontana nuova di zecca.

fontanafinta
Un po’ di maniera ma nemmeno tanto male tutto sommato. Poi l’effetto birra ha lasciato il posto alla consapevolezza. E’ finta.

Roma in questi giorni sembra un set cinematografico (ovunque ci sono camion del settore). A via del Corso mancavano solo le stelle per terra. Tra Tom Hanks con i suoi angeli demoniaci e questa mezza cagata (credo, a leggere la trama che sa tanto di remake di Three Coins in the Fountain) di When in Rome, c’è spazio per tutti…

when in rome
Boh! Ce mancavano solo questi. Certo una cosa va detta. Gli americani tirano su una fontana (de plastica? E magari fatta da manovalanza artigianale di casa nostra..) in una notte ma noi non siamo in grado di metter giù un paio di alberelli? E poi, visto il successo di critica della strada, rispetto alle boiate costosissime che ci rifilano dopo eterni lavori… Non potrebbero lasciarcela?

fontanafinta
Ma soprattutto. Se queste sopra è quella finta, come fa questa poco più avanti ad essere quella vera..?

fontanavera
Meglio lasciare andare i titoli di coda và…

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Prima Proposta Modesta


Visto che siamo in tema ecco che mi sbilancio subito con una propostina alla nuova giunta sulla questione pulizia per le strade (e non solo).

A Roma c’è una vera e propria carenza di cestini (o di errata distribuzione)

Quei pochi sono anche fatti male, poco funzionali e posizionati come ostacoli.

Qualche mese fa passeggiavo per Via del Pellegrino, angusta quanto affascinante e battutissima strada romana, dove un secchio per l’immondizia sembra un miraggio.

Poi ho trovato questa elegantissima anfora prestata all’uso dal negozio adiacente.

cestino esempio
Ho pensato che fosse geniale e gentile. E ancora oggi penso che tutti i privati che fanno qualcosa per aiutare la città in questo senso dovrebbero essere premiati dal comune perché solo con il buon esempio si migliora l’educazione civica (e non come da sempre si sbaglia in Italia, con il concetto della punizione e della multa).

Io propongo un premio (magari uno sgravio fiscale, oppure un buono per una mostra o un biglietto per la partita o magari anche solo una targa di riconoscimento). Ma senza gare, appalti, giudici, voti. Semplicemente così, con dei capaci (ed ONESTI!!!) osservatori comunali che invece di girare a far multe girano a dar premi.

Utopico?

Profezie Monnezzesche


Non è che ci volesse una palla di vetro. Lo avevamo anticipato.

[basta cliccare sul TAG "monnezza"].

Non in pochi. Ma chissà perché ai vertici nicchiavano, quando non si vantavano di come qui avevamo risolto bene la situazione. E offrivamo aiuti e consigli ai poveri cugini del ciuccio.

It’s just a matter of time cantavano gli Wham!

E il time è scaduto. Da un pezzo.

Il destino (del pedone) nel cestino

Già sono inutili, pesantissimi e costosissimi. Se poi li mettiamo come dissuasori per pedoni, non lamentiamoci del perché nessuno (oltre ai motorini) usi più i marciapiedi…

cestinaticestino dissuasore per pedoni

Il derby del Sole (e della monnezza)

Dopo aver espugnato il San Paolo, abbiamo voluto pareggiare anche sul fronte immondizia. Del resto lo avevamo già profetizzato

scioperama2scioperamascipoerama3

zona s. lorenzo in lucina –> nb. foto inviate cortesemente da Great Gasba.

Mac Dietro

Forse non è tutta colpa sua, forse questo sistema AMA non m’ama del va dove ti porta il porta a porta non sembra molto civile, forse l’accumulo di rifiuti di un fast food fa più effetto di quello di un normale ristorante, forse basterebbero un paio di cassonetti, ma certamente la differenza serale (e non ditemi che a quell’ora, nemmeno mezzanotte, non passano più turisti in zona trevi) della facciata del fresco Mac Donald di Via delle Muratte con il suo retro di Via M.Minghetti fa abbastanza schifo.

In tutti i sensi di direzione.

MacDavantiMacDietro2MacDietro

Porta a Porta

Ancora sulla monnezza. E sulle soluzioni promesse da tempo.

Du’ palle.

Ma è ovvio che venga in mente in questi giorni, passeggiando per la capitale, nel suo riqualificatissimo centro storico… Dove ormai vige come ben vedete un severo e solerte sistema di porta a porta…

monezza di pietraQuesta è il salotto buono di Piazza di Pietra.

Se poi anche i tedeschi della libreria Herder (dinanzi a Montecitorio!) sono costretti a posizionare la propria immondizia fuori dalla porta (notate la geometria teutonica nel piccolo cumulo)…

monnezzen romanen

..Non ci tocca che aspettare che passi il Vespone dell’AMA…

vespamaroma

Chissà perché il cestino predisposto capiti uno ogni 5, 10 isolati…

autocassonetto

E ancora più triste è ricordarsi che già secoli fa, si ordinava di salvare certi vicoli centrali…

 

Il gioco de LOTA

Sfogliare i quotidiani in queste mattine nebbiose può essere pericoloso…

Alle 8.30 sei già incazzato.

dal Corriere della Serail gioco de LOTA

Era ovvio che nel gioco de LOTA (o come la chiamano tutti ora, lo Spazzatour) la nostra regione avrebbe offerto la mano ai cari cugini limitrofi (che peraltro ci "rispettano" sempre, parola di ex milite noto che ricorda la pacifica convivenza col campano nelle austere caserme piemontesi).

La geografia parla chiaro, peccato che la Basilicata sia meno poliglotta..  Ma chissà perché le lobbies politiche (tranne qualche compagnuccio paraculo) contino sempre di più del senso di responsabilità…Forse sarebbe più giusto chiedere ai cittadini cosa ne pensano, prima di fare il risiko con la spazzatura.

In ogni caso. Non vorrei sembrare catastrofico, ma a me non pare (basta fare un giro per la rete dei blog romani dove più volte è stata denunciata, ultimo in ordine degradoroma) che a Roma, per esempio, la situazione rifiuti sia così sotto controllo. Fra la guerra dei cassonetti, l’uso consueto del parcheggio on the road serale della monnezza da parte degli esercizi in autoattesa dell’AMA by night, la rarissima raccolta differenziata privatamente e riunificata pubblicamente, l’inciviltà del turistame da sbarco e del romano maleducato…ecc. 

Mettiamoci poi l’allarme che Matteo lancia dal suo blog….

Quanto ci resterà prima di fare il derby del ciuccio a rimbalzarci monnezza (e non l’elegantissimo Thomas Milian sia chiaro..)?

Monnezza de noantri

—–

Ps. Monnezza e Monnezzen

Voglio aggiungere questa personale esperienza nel gioco dei rimandi che spesso facciamo, visto che sono tornato da poco dalla Svizzera.

Ora, non pretendo (e non sarebbe nemmeno auspicabile) tale assolutismo che risulta perfino irritante quando poi maschera altre nefandezze. Ma sentite qui:

Per buttare la propria immondizia (eravamo ospiti) dopo aver correttamente differenziato, bisogna comprare un apposito esclusivo mono sacchettino (carissimo) che ovviamente non assomiglia ai nostri cadaveri impacchettati. Poi si deve raggiungere il cassonetto condominiale (spesso non proprio sotto casa), aprire il lucchetto con una combinazione che non devi mostrare stile bancomat, e quindi riporre e richiudere (tutto fatto sempre a – 15 in questa circostanza). Non vi racconto la caccia al tesoro per i vetri e la plastica.

Insomma, ripeto. Non possiamo pretendere tanto. Ma almeno provare a capire perché poi piangere sul pattume versato è davvero insopportabile per certi occhi civici…

Ovviamente la Svizzera ha anche uno splendido portale in rete sul tema…

Cestini privati e ai romani privati

Che bella Roma…le sue piazze, le sue fontane, i profili dei palazzi…i suoi imparagonabili monumenti. Tutti unici e da togliere il fiato, vero. E il Pantheon…ah il Pantheon…! Roba da sindrome di Stendhal!
Giravo affascinata col naso all’insù…via di pietra, piazza della minerva, via del seminario…eccitata quasi all’ennesima vista del colossale Pantheon, lì nel bel mezzo di piazza della Rotonda.

Orbene va ricordato che la giornata festiva e assolata complicava un po’ le cose in fatto di quantità di massa umana circolante: il turistame a passeggio randagio, i nostri amici africani con l’ultima Prada sui loro teli, il romano che vuole il caffè alla tazza d’oro, gli strimpellatori stonati di strada che racimolano quanto un operaio in un mese…Insomma, un mondo in festa che si ritrova nel centro storico.

Che ne pensa il Comune di Roma di questo universo orgiastico? Come attrezza i proprio uomini e come schiera i propri mezzi? Oltre a puntare di spillare i soliti spiccioli al gregge spilorcio, si ragiona sul suo passaggio? Nossignore.

Caro Campidoglio e Cara Amministrazione Ama, può darsi pure che il turista ci venga a Roma l’anno venturo, ma sarà dura fargli (e farci) credere che esistono oltre 19mila cestini gettacarte se quello che vede è questo! Peccato che nessuno dei 6600 dipendenti sia passato da quelle parti lunedì. Né come turista, né come cittadino…né tantomeno come operatore.

Ci date la possibilità di avere una città pulita? Sempre a questionare sulla cultura dei romani e dei turisti quando pur avendocela – quella cultura del pulito – manca sempre qualcosa: i cestini! E poi quelli che ci sono saranno anche belli (soprattutto costosi) ma NON SONO FUNZIONALI!!! Fessure impraticabili che non invitano certo lo sporcaccione consumista. Capienza ridicola.

L’epilogo della mia avventura con tanto di sacchetto post pranzo in mano è stato paradossale. Vicino questo esempio di lavoro-non-sufficiente dell’Ama c’era il solito paninaro pseudoromano con un suo proprio cestino porta rifiuti. Prima si stupisce della mia perplessità davanti allo scempio ambientale. Poi, mentre faccio per buttare il sacchetto nel suo cestino, mi dice vistosamente di NO. Il cestino è suo e i miei rifiuti – residuo di un pranzo diverso dal suo panino – non sono ben accetti.

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E adesso che faccio??
Camminare. Anche col naso all’insù. In cielo non ci sono cestini ma nemmeno cartacce…

By Lady S