Sono anni ormai che lo notiamo. All’inizio lo trovi perfino romantico, quindi un po’ grottesco quando di notte hai fame e non trovi aperto nemmeno uno zozzone, poi quando comincia a fare questo clima e leggi infine certe lettere strazianti, viene una rabbia:
A chi importa, se dopo 25 anni di duro lavoro, in un negozio di fiori alla periferia di Roma e precisamente a Morena, devo chiudere l’attività, dove ho insegnato a mia figlia questo bellissimo e faticoso lavoro. Ci hanno contornati di ben 8 centri commerciali più vari supermercati, ipermercati, ecc. I piccoli negozi stanno chiudendo, dove andiamo a lavorare? Maledetto potere… sono loro che hanno dato i permessi a queste grandi strutture. Vorrei urlare ..e lo voglio fare tramite Voi.
L.B.
(25 novembre 2008 da Il Messaggero.it)
A Roma i negozi di fiori sono sempre più rari, oscuri (hanno i fiori più belli, chiaro) e faticano a sopravvivere. In compenso siamo pieni di fiorai che nascono come funghi per strada, aperti ventiquattro ore per risparmiare sulla copertura e sistemazione dei fiori (con la balla ridicola che stiano meglio all’aperto), e magari per vendere pure qualche bocciolo agli insonni innamorati. Così nel chiosco si arrangiano come possono extracomunitari, assunti immaginiamo come, in qualità di "portieri di fiori di notte", spesso più spaventati che felici di fare un mazzetto.
Non fiori, ma opere di bene, verrebbe da dire. Questo mondo sta andando davvero a puttane, ma sulla strada resteranno i fiori…