Imagine a Rome without blu cars…

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…You may say I’m dreamer, but I’m not the only one…

Eh sì, sognare non costa nulla. Se poi il nostro sindaco torna a fare il Sindaco (come appena eletto) invece che il presenzialista, allora chi lo sa. Dicono che ci prova: Togliere (?) le auto blu almeno dal centro. Magari diminuirle è più credibile, anche se sempre utopico. Del resto sembrava folle credere in certe rivoluzioni, del resto a Milano (mi rendo conto sia più facile) qualcosa è stato fatto in questo senso, del resto a Roma non ce la facciamo più (da troppo tempo)…

Ogni giorno becco scenette come questa che mostro in sequenza fotografica. L’arroganza (e l’IDIOZIA!) di tali figuri è imbarazzante. Guardate questi a via del Tritone-Piazza Barberini.

25092009Pretendono di superare tutta la fila andando contromano. Ovviamente s’impallano paralizzando l’incrocio (famoso per essere uno dei più mostruosi del centro con forche caudine del tutto imbecilli). Partono le sirene. Nessuno se li caga, intanto siamo fermi. Tutti.

25092009(001)Nel pieno d’orchestra di clacson e di bestemmie, i nostri eroi finiscono comunque sportellando per sopravanzare noi comuni trafficati… Bravi! L’emergenza rientra presto, però… Infatti tutto questo correre occorreva per fermarsi lì, a 10 metri (!) dal tilt causato da essi stessi. Cosmico.

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Imagine che chiudiamo sto centro al traffico una volta per tutte, una volta per tutti, proprio tutti.

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Valico 4 Novembre

Tanto per restare in tema, stamattina passavo per Via Quattro Novembre, altra arteria vitale della soffocante viabilità nel centro di Roma.

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Salendo verso Via Nazionale, rigorosamente a piedi, ho potuto constatare che se non si sbrigano ad asfaltare anche e soprattutto (sta ri-crollando a pezzi!) questo serpentone (tanto bello, quanto rumoroso, oltre che in totale abbandono, vedere i marciapiedi), forse presto gli dovremo togliere 2 giorni dal nome. E chiamarlo Via Due Novembre

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Credo che nessun romano finga di non sapere di cosa parlo. Il secondo curvone, fatto in discesa (magari come oggi, con la pioggerellina a cicagna) con quelli che pretendono sempre di girare per Via della Pillotta (quando spostiamo il semaforo?) comporta una serissima padronanza del mezzo.

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E se si è sulle due ruote, solo tanta Fede.

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Ma i piloti romani sembrano sempre più dei kamikaze, quelli veri, giapponesi. Quelli del Vento Divino.

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E come cantava il grande Guzzanti Venditti:

..quello che nun hanno asfaltato, cor brecciolino,
non sai che voli che fai cor motorinooooo,
sur brecciolinoooooo..

Via Irrazionale

Credetemi, io sono l’ultimo samurai de Roma. Potrei farmi incatenare al Colosseo per difendere la bellezza pigra di questa Città. Ed essendo un ruskiniano convinto, spesso mi trovo a litigare per difendere la nobilà dei ruderi e del Tempo contro l’invasione di luci, vetrine, lampioni, restauri e riqualificazioni ‘trendy’.

Ma la storia di Via Nazionale è veramente assurda.

Io amo i sampietrini (o sanpietrini, o li serci lucidi di noi serciaroli romantici). Ci scrivo le poesie. Ho il link qui di un sito delizioso. Eppure questa battaglia per difenderli su Via Nazionale mi pare quasi sadica.

Difenderli? I sampietrini sono i martiri di Via Nazionale! Fanno pena (quasi come gli alberelli, ma questo è un altro post), almeno quanto noi quando proviamo ad affrontarli nel cross sulle dune sconnesse di ciò che ne resta, fra buche, toppe, asfalti e cerottoni.

Pronti? Allacciare le cinture. Via col Cross National Trophy:

 (il video è corto per i soliti limiti splinderiani)